Pensiero di fine d’an(n)o.
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diario, il 31 dicembre 2010
Einstein sosteneva che “una mente che si dilati non torna mai alle dimensioni originali”, a questo qualcuno sostiene che Eva Henger avesse aggiunto: “anche il culo”.
Penso che sia (quest’ultima affermazione) un errore: l’elasticità del secondo è incomparabile rispetto al primo: molti culi accolgon cazzi, ma moltissimi cervelli non sono in grado di comprendere un cazzo!
PS sì e un po' cochon, ma semel in anno....
e il .... degli altri
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diario, il 30 dicembre 2010
Elton John e il suo compagno diventano "padri": sono tutti bravi a fare i genitori con l'utero degli altri!
Radetzky-Marsch
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diario, il 29 dicembre 2010
Almeno il prossimo 1 gennaio facciamone a meno, si trova scritto su La Stampa (evitiamo il nome dell'autore - se volete lo trovate). Johann Strauss padre battezzò la sua più celebre marcetta il 31 agosto 1848, in un caffè all'aperto di Vienna per festeggiare «la Gran vittoria, con allegorica e simbolica rappresentazione e luminarie eccezionali, in onore dei nostri coraggiosi soldati in Italia». La Radetzky-Marsch gli è venuta bene: sbruffona (beato lui che compone tanto bene da are dello sbruffone a Straus) e orecchiabile, perfetta per una sfilata di allegre truppe vittoriose, ammiccante verso il pubblico.
Perché mai noi italiani dovremmo iniziare il nuovo anno ascoltando orchestre e direttori suonare la Marcia di Radetzky mentre battiamo allegri le mani? Perché cominciare il 2011, e le celebrazioni per i 150 anni della nostra identità nazionale, rendendo omaggio a Josef Radetzky, il feldmaresciallo austriaco che nella battaglia di Curtatone massacrò centinaia di studenti toscani venuti a combattere per l'indipendenza? Che a Custoza umiliò il re Carlo Alberto, poi assediò e vinse per fame e colera la Repubblica veneziana del 1849 e, nominato Governatore generale del Lombardo Veneto, fece eseguire mille condanne a morte di patrioti e diede l'ordine di bastonare in pubblico e di saccheggiare le case e i palazzi di chi era sospettato di aver simpatizzato con i primi moti del Risorgimento? Perché mai noi italiani dovremmo iniziare il nuovo anno ascoltando orchestre e direttori suonare la Marcia di Radetzky mentre battiamo allegri le mani?
Perche in fondo era meglio l'occupazione austriaca (basta confrontare le versioni inglese e italiana della biografia dl feldmaresciallo pr accorgersene) che quella piemontese (o italiana).
POLI (ed in alternativa polli)
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diario, il 20 dicembre 2010
L’ultimo problema per il nascente Terzo Polo si chiama Chiara Moroni. E riguarda i valori della bioetica, quelli sui quali si profila difficile l’accordo tra seguaci di Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini. «Se dovessimo copiare – avverte la deputata di Fli- l’agenda del Vaticano e farla nostra, il Polo della Nazione sarebbe morto prima ancora di nascere».
La Moroni elogia le aperture del PdL sul testamento biologico e attacca i divieti imposti nel 2004 dalla legge 40 sulla fecondazione assistita. «È una legge violenta – dice – contro le donne oltreché vergognosamente discriminatoria. Obbliga quelle meno abbienti a rinunciare a un’opportunità offerta dalla scienza e quelle più ricche a emigrare per tentare di avere dei figli. Per questo va cambiata. O quantomeno radicalmente rivista, se non altro per recepire le sentenze della Corte costituzionale».
La vicepresidente del gruppo Fli alla Camera propone l’istituzione di una consulta «che si occupi all’interno del Pdn di temi etici, vale a dire: ».
Per la Moroni, insomma, le leggi in materia etica: matrimoni tra gay, legge fine vita, adozioni per i single, fecondazione assistita «non possono essere dettate da un soggetto esterno alla politica», cioè la Chiesa.
È una vera sfida e Luca Volontè dell’Udc le risponde duramente: «Chiara Moroni rincorre Pannella e spara fuoco amico sul Polo della Nazione? Nel Ppe i valori cristiani, la dignità della persona (dal concepimento alla morte naturale), famiglia, libertà sociale, economia sociale di mercato sono imprescindibili». Posizioni che sembrano inconciliabili tra i cattolici di ferro come Casini e la Binetti da una parte e gli esponenti laici del centrodestra come Fini e la Moroni dall’altra. Già in passato il presidente della Camera ha giudicato troppo restrittive le norme sulla fecondazione eterologa, schierandosi con il fronte referendario (radicali, forze di sinistra e laiche) e ha frenato sul testamento biologico, definito «da Stato etico».
Ora non sarebbe il caso di fondare un POLO LAICO?
Siamo condannati ad un Berlusconi eterno?
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diario, il 16 dicembre 2010
Con nemici così non c'è storia.
Facciamoci del male...
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diario, il 16 dicembre 2010
... come dicevaMoretti. Personalmente ho sempre ritenuto che la senatrice Anna Finocchiaro valesse, da sola, più di tutti i sedicenti leader della sinistra. Peccato che anche lei si vogla fare del male.Non lo avrei creduto, se me lo avessero raccontato.
poveri bimbi di milano...(roma)
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diario, il 16 dicembre 2010
Era diventato "l'uomo della pala" - un sospetto infiltratao - perché nelle foto diffuse sul web e in possesso anche dei giornali, compariva più volte e in posizioni e contesti diversi. Una volta con un paio di manette, un'altra mentre mulina un manganello, un'altra ancora mentre viene fermato e, appunto, mentre brandisce una pala. Per tutta la giornata le foto e le notizie rimbalzano e si fanno spazio diverse ipotesi: un infiltrato oppure un black bloc o ancora, un semplice manifestante trovatosi nella giostra degli scontri, ai quali ha finito per partecipare. A fine serata, la notizia della Questura: è un minorenne, liceale romano di 16 anni, noto alle forze dell'ordine perché si tratta di un estremista di sinistra. Passa ancora qualche ora e il cerchio si chiude: lo abbiamo fermato, dice la polizia. Sarebbe figlio di un ex-brigatista romano attivo negli anni ’70. Il sedicenne è un attivista politico del collettivo studentesco di estrema sinistra "Senza tregua". Alcuni suoi amici riferiscono che ha già partecipato a diversi blitz e manifestazioni a Roma: "qualsiasi cosa detta su di lui non può fare altro che aggravare la sua attuale situazione" - dice, con una certa ragione, un amico del collettivo
Senza tregua. Di certo se le foto che lo ritraggono non avessero avuto questa eco mediatica ora non sarebbe in Questura. Ma di certo non è un infiltrato". "Il nostro disgusto per questa società, per questo governo è senza tregua - spiega un altro amico del giovane, riferendosi allo slogan del collettivo -. Così come è senza tregua la nostra lotta. E' per questo che ci chiamiamo così".