i "meglio"
post pubblicato in
diario, il 3 giugno 2013
Nel post precedente (ossia quà sotto) si ricordava come le politiche di Blair e
Clinton, e di altri degli anni 90 hanno trasformato la società.
E noi non abbiamo avuto quegli anni 90, in quanto impegnati con “Mani
Pulite”, la «Gioiosa Macchina da Guerra», Berlusconi, ed antiberlusconismo, coll’apogeo
degli smacchiatori di giaguari.
Che vi fosse un vulnus nella nostra architettura
costituzionale fu chiaro subito, De Gasperi tentò di rimediare, ma fu
sconfitto.
Il centro sinistra tentò attuazioni costituzionali, col
risultato che un miracolo economico ancor maggiore di quello tedesco fu
sostituito da una recessione ed una confusione degna della Babele biblica.
Disarcionato il primo Berlusconi, forzata l’Italia nell’euro,
il tentativo Prodiano di riforma del titolo V della carta è miseramente
naufragato nell’essere il concentrato democristiano dell’arzigogolo, il
successivo tentativo di Berlusconi è miseramente naufragato nell’essere il Berlusconi,
Berlusconi.
Adesso si tenterebbe, con un assurdo scimmiottamento del
sistema francese, forse. Ma anziché opporre idee di cambiamento alternative ci
troviamo nello slogan “Non è terra vostra” tutto il ridicolo, la supponenza,
l’arroganza e il razzismo culturale possibile di una sinistra marmorea. Usando
il loro stesso metro si potrebbe dire agli immigrati “Non è terra vostra”.
Oltre a Gustavo Zagrebelsky, “Libertà e giustizia”, Stefano Rodotà e 100
associazioni che vanno dall’Anpi a Libera, anche Maurizio Landini e Roberto
Saviano, Nichi Vendola e Susanna Camusso, Daria Bonfietti e Antonio Ingroia,
Rosy Bindi e Pippo Civati. Avere sottocchio, in un colpo solo, quasi tutti il
Gotha degli attempati e malinconici residui d’una trascorsa meglio gioventù con
l’aggiunta di qualche vacuo nipotino ruspante, è la limpida dimostrazione di
quanto fosse fraudolento, sfrontato, borioso e parassitario, l’uso che s’è
fatto dell’aggettivo invariabile “meglio”. Il tocco “da comica finale” lo dà
Repubblica/Bologna intitolando (davvero!): “Sfilata
di big per difendere la Costituzione”. Ora la “difesa della costituzione” si
farebbe anche coll’Art. 138. Tale articolo disciplina il procedimento di
revisione costituzionale e di approvazione delle altre leggi costituzionali. Sebbene
preferendo un modello americano a quello francese, credo sarebbe necessario
innanzitutto attivarsi per l'elezione diretta del Capo dello Stato
attribuendogli pertanto più poteri atti a prendere decisioni a livello
istituzionale in maniera più repentina per procedere più alla svelta come le
riforme di cui uno Stato ha bisogno per crescere. Restando ovvio che – e questo
sempre a mio parere – sia opportuno un maggioritario secco, con doppio voto –
che permetterebbe di fare il ballottaggio contemporaneamente alla prima
votazione dato che tra i primi due si potrebbe sapere quanti preferiscono uno o
l’altro, tra gli elettori che hanno in prima battuta votato un altro candidato.